- Durante l’ultima edizione del nostro evento Business Tutors abbiamo aperto un interessante dibattito sul fenomeno del mismatch tra domanda e offerta di addetti al lavoro
Si è tenuto mercoledì 13 luglio l’edizione 2022 del Business Tutors SSATI.
Gli studenti del XXXVI Corso in Gestione d’Impresa hanno vestito i panni dei consulenti d’impresa, con il compito di giungere alla giornata finale presentando la fattibilità di prodotto, di mercato ed infine economica del progetto commissionato loro da imprese del territorio e non, misurandosi in una vera “Business Competition”.
Quest’anno le aziende sono state sette:
- la Lem Industries con la sua startup innovativa iZ Renewable Luxury, che si propone di garantire ai brand di lusso il riuso per i loro tessuti di materiale di recupero da dispositive elettronici a fine vita;
- GenGle – Genitori SinGle, il primo social network dedicato ai genitori single;
- Lotrèk Agency, agenzia di comunicazione digitale;
- ZoWorking, business center di Sesto Fiorentino;
- Campari, marchio dell’inconfondibile bitter italiano dal colore rosso conosciuto in tutto il mondo;
- Powersoft, azienda leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di amplificatori compatti energicamente efficienti e di alta potenza per il settore pro-audio quotata in borsa;
- Officina Materassi, marchio dell’azienda Euroflex Group di Massa Carrara, da generazioni costruiscono materassi preservando la loro autenticità artigianale.
Prima di aprire il palco alla business competition, la Scuola ha voluto, quest’anno, dare spazio ad un dibattito, al fine di aprire il confronto su un tema che sta riguardando da vicino tutto il nostro Paese: un preoccupante mismatch tra domande e offerte di addetti al lavoro.
Sono, infatti, molto frequenti le notizie di imprenditori che cercano disperatamente lavoratori da assumere, ma che si ritrovano nella condizione di dover rivedere le loro ricerche per mancanza totale di curricula ricevuti e si dichiarano anche pronti ad assumere pensionati!
In uno scenario un po’ allarmante, c’è chi rintraccia le cause del fenomeno in una lacuna del sistema scolastico che non prepara le figure di cui il mercato del lavoro ha bisogno, c’è chi riversa la “colpa” al sistema sociale moderno, c’è chi infine vede nella storia politica degli ultimi anni la causa di tutti i mali.
La questione è delicata, in quanto:
- Da una parte abbiamo effettivamente una grande carenza di profili adeguatamente formati. Quindi una mancanza di competenze e di personale che le aziende ricercano disperatamente;
- Dall’altra però abbiamo anche una forza lavoro che si è resa più consapevole, sia nelle scelte di acquisto, ma soprattutto nelle scelte professionali. Gioco forza in questo l’ha fatto il periodo pandemico, che ha costretto tutti noi a rivalutare la propria vita sotto altri profili.
Queste i punti di riflessioni posti dall’iniziativa di Scuola di Scienze Aziendali agli ospiti invitati a prendere parte al dibattito per dare un contributo sotto tutti i punti di vista: da quello imprenditoriale a quello politico, da quello delle associazioni di categoria sino, ovviamente, a quello degli istituti di formazione.
Ospiti del panel iniziale dal titolo “Formazione e Lavoro: una questione di mismatch”, sono stati:
SIMONE TERRENI: Ingegnere e Imprenditore Digitale. Innovatore e storyteller, dalla passione e dallo studio di Dante è nato il suo ultimo libro “A superar lo Inferno” sulla crescita personale e professionale. È stato inserito tra i 100 Top Manager 2021 secondo Forbes. Recentemente è salito agli onori delle cronache nazionali per aver normalizzato l’assunzione di una collaboratrice in gravidanza, gesto che gli è valso il “Pegaso d’argento della Regione Toscana”, un riconoscimento ufficiale per aver promosso politiche di accesso al lavoro basate sulle pari opportunità.
L’imprenditore Simone Terreni ha posto l’accento sull’importanza delle competenze trasversali, sulla formazione continua e sull’uso accurato e strategico dei social al fine di prepararsi adeguatamente al mondo del lavoro del futuro.
FEDERICO GIANASSI: Assessore del Comune di Firenze alle Attività Produttive, che ha definito la SSATI come “Una scuola che lavora per favorire il rapido inserimento nel mondo del lavoro dei giovani sviluppando nuove professionalità destinate ad una carriera manageriale e che fornisce ai ragazzi strumenti di formazione e crescita. Il Business Tutors 2022 rappresenta un momento importante perché i giovani indossano i panni di consulente d’impresa e si misurano con le idee e i progetti innovativi. Grazie ad attività formative avanzate si possono raggiungere alti risultati. Firenze sempre più città della formazione”.
LEONARDO BASSILICHI: Presidente di Camera di Commercio Firenze, che ha posto l’attenzione sull’argomento, chiedendo una risposta non più le imprese, il cui punto di vista risulta ormai ben chiaro, ma lanciando una riflessione sul perché si assiste oggi più che mai ad un nuovo fenomeno: quello della “Great Resignation”, che vede l’aumento dei casi di licenziamento e abbandono del lavoro a favore di uno stile di vita che predilige il benessere più che la carriera professionale. Un fenomeno che non solo in Italia ma soprattutto negli Stati Uniti è in crescita esponenziale.
AZZURRA MORELLI: Vicepresidente Confindustria Firenze con delega alla Formazione e AD di Pellemoda Srl, che ha dichiarato “Alle imprese oggi servono figure professionali capaci e al passo con l’innovazione ed è grazie a Scuole altamente professionalizzanti come la Scuola di Scienze aziendali che possono essere formate le professionalità adeguate. Oggi accorciare lo storico divario scuola-impresa è indispensabile per colmare gap domanda offerta cui stiamo assistendo e per offrire alle imprese figure professionali immediatamente inseribili nel contesto aziendale ed opportunità concrete ai nostri giovani”.
CLAUDIO TERRAZZI: Presidente di Scuola di Scienze Aziendali e Tecnologie Industriali “Piero Baldesi”, nonché anche imprenditore, che ha dichiarato che: “È necessario al Paese una nuova politica del lavoro, ormai assente da tanti anni, in modo da mettere nelle condizioni “ora” le imprese di assumere personale e rendersi quindi adeguatamente competitive agli occhi di giovani che invece cercano il lunario immancabilmente altrove che in Italia”
In Italia, infatti, il lavoro non è più al centro della vita persone ed il fare impresa risulta spesso poco profittevole per i potenziali imprenditori che sanno di doversi misurare con un sistema fiscale imponente ed una burocrazia pesante. “La pandemia e tutto quello che ne è scaturito – ha continuato Claudio Terrazzi, Presidente di Scuola di Scienze Aziendali e Tecnologie Industriali ed imprenditore – ha posto tutti noi davanti a molte consapevolezze che avevamo trascurato nel tempo. Una tra queste quelle di non avere sempre tempo, è che, le scelte, soprattutto quelle che mirano ad un forte cambiamento evolutivo, vanno fatte con celerità, quando ancora c’è margine di manovra per la risoluzione. Noi come istituto di formazione ci poniamo dalla parte delle competenze ed è su queste che lavoriamo, attraverso l’aggiornamento e la specializzazione continua, ma è necessaria anche un’azione istituzionale”
A moderare l’intervento il direttore generale di T24, Andrea Vignolini, che ha condotto il confronto invitando gli ospiti a dare un loro contributo cercando di delineare prima le cause e poi le eventuali leve su cui agire in maniera olistica, coinvolgendo quindi tutti gli interlocutori, sia istituzionali, politici che imprenditoriali.
“La formazione è sempre più determinante per assicurare un futuro alle nuove generazioni e anche alle imprese che cercano professionalità per poter crescere – ha proseguito Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze – Il disallineamento di domanda e offerta sul mercato del lavoro ci dice che abbiamo un problema e i buoni risultati di scuole come la SSATI, con percentuali di placement oltre il 90%, confermano la necessità di puntare su eccellenze in grado di formare giovani con le caratteristiche utili alle aziende: non esiste una formazione di serie A, di tipo umanistico e scientifico, e una di serie B, di tipo tecnico: queste sono divisioni che oggi non hanno più senso, perché la scuola o è in grado di preparare i giovani al mondo del lavoro oppure non è una buona scuola”
Al termine del dibattito è partita quindi la gara vera e propria che ha visto avvicendarsi i sette team nella competizione per aggiudicarsi le due borse di studio in palio: quella per la migliore analisi di business effettuata e vinta quest’anno dal gruppo “Triplo” con Alessandro Sibilia, Edoardo Baroncelli, Tommaso Chellini, Giulia Lo Sardo Marrani, Gregorio Del Colombo, Alberto Gabbrielli, Niccolò Masi, che ha lavorato su un’idea di Officina Materassi e quella per la miglior presentazione, vinta dal gruppo “Seven Powers”, composto da Jessika Sulo, Virginia Caciolli, Alessandro Castellano, Filippo Scudocrociato, Niccolò Bellini, Arpan Di Passio e Giorgio Tonnesi, che ha lavorato su un’idea dell’azienda Powersoft.
Borse messe a disposizione rispettivamente da KME Italy e direttamente dalla Scuola. L’azienda leader mondiale nella produzione di semilavorati in rame e sue leghe, infatti, sostiene da anni la Scuola sia attraverso la concessione di borse di studio che attraverso il coinvolgimento degli studenti ad attività formative volte alla diffusione di consapevolezza imprenditoriale e sociale, come è stata quella che gli studenti del XXXVI corso hanno vissuto a Dicembre presso la sede di Dynamo Camp, il primo camp di terapia ricreativa in Italia in cui, oltre che all’attività terapeutica per i giovani campers, si insegna anche agli imprenditori a “fare impresa sociale e sostenibile”, grazie all’attività di Dynamo Academy.
A consegnare la borsa di studio intitolata a Giuseppe Orlando è stato il responsabile delle Relazione Esterne di KME Italy, Francesco Giubilei, che ha dichiarato: “Questa occasione è sempre motivo di grande orgoglio per il Gruppo, che ha avuto il piacere di accompagnare in vari modi la vita della Scuola fin dalla sua nascita, ormai 37 anni fa”.
La giornata del business tutors è oltremodo cruciale nella vita della SSATI in quanto è qui che si conclude un altro ciclo importante, ovvero la chiusura definitiva del percorso di studi degli studenti del corso precedente che hanno terminato proprio in questi mesi tutto il loro percorso sia accademico, di aula, che pratico, di stage curriculare e che ritirano, in questa giornata, il loro diploma.
Prossima fermata di Scuola di Scienze Aziendali e Tecnologie Industriali sarà l’open day del 14 settembre presso la sede di Via Tagliamento 16 per la presentazione della 37esima edizione del corso in Gestione d’Impresa.
“Scuola di Scienze Aziendali e Tecnologie Industriali “Piero Baldesi”: una scuola per il Lavoro e per la Vita”
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